sabato 16 ottobre 2010
stola a forcella
mi sono divertita a ritirar fuori dal cassetto questa vecchia tecnica oggi tornata tanto di moda. Ho realizzato questa stola in due giorni con un filato che avevo in casa, giusto per ritrovare la manualità di un tempo. Il risultato è stato buono e la stola ha già preso il volo ......
mercoledì 5 maggio 2010
fiori
finalmente
Salve, finalmente ci sono riuscita, ho creato il mio blog.
Sono un'appassionata di lavori manuali, di tutti i lavori uncinetto, maglia, ricamo, chiaccherino. Ci sono cose che adoro e che che eseguo con grande fatica e che, a volte, non riesco neppure a finire.
Ho imparato a lavorare da piccola grazie a mia nonna e a mia zia. Passavo le giornate a guardarle lavorare e, credetemi, non mi interessava neppure giocare tanto ero affascinata da quelle mani che coloravano dei pezzi di lino con l'ago e il filo. Quanto erano brave!!!
E così mia nonna mi mise in mano l'uncinetto e cominciai il mio primo lavoro (avevo appena 7 anni), tutto storto, ma che soddisfazione! E poi i ferri, infine l'ago, i miei primi fiorellini ricamati su uno straccetto di stoffa qualunque con i fili ricavati da un groviglio che mia zia stava per buttare. La mia delusione quando, finito il fiorellino mia zia guardò per prima cosa il retro.
Ma quando la passione è grande c'è una forza che ti spinge ad andare avanti ed ho imparato, con fatica e dedizione, ho imparato. Non è stato possibile farlo diventare un lavoro anche se, ai tempi dell'università ricamavo corredini da neonati per non pesare totalmente sulle spalle della mia famiglia che gìà faceva grandi sacrifici.
Ora, che finalmente ho un pochino di tempo (le mie figlie sono adulte) posso dedicarmi al ricamo, all'uncinetto, al lavoro a maglia.
Sono un'appassionata di lavori manuali, di tutti i lavori uncinetto, maglia, ricamo, chiaccherino. Ci sono cose che adoro e che che eseguo con grande fatica e che, a volte, non riesco neppure a finire.
Ho imparato a lavorare da piccola grazie a mia nonna e a mia zia. Passavo le giornate a guardarle lavorare e, credetemi, non mi interessava neppure giocare tanto ero affascinata da quelle mani che coloravano dei pezzi di lino con l'ago e il filo. Quanto erano brave!!!
E così mia nonna mi mise in mano l'uncinetto e cominciai il mio primo lavoro (avevo appena 7 anni), tutto storto, ma che soddisfazione! E poi i ferri, infine l'ago, i miei primi fiorellini ricamati su uno straccetto di stoffa qualunque con i fili ricavati da un groviglio che mia zia stava per buttare. La mia delusione quando, finito il fiorellino mia zia guardò per prima cosa il retro.
Ma quando la passione è grande c'è una forza che ti spinge ad andare avanti ed ho imparato, con fatica e dedizione, ho imparato. Non è stato possibile farlo diventare un lavoro anche se, ai tempi dell'università ricamavo corredini da neonati per non pesare totalmente sulle spalle della mia famiglia che gìà faceva grandi sacrifici.
Ora, che finalmente ho un pochino di tempo (le mie figlie sono adulte) posso dedicarmi al ricamo, all'uncinetto, al lavoro a maglia.
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